
Venerdì 7 febbraio – ore 18.30
Auditorium Liceo Artistico
Via Dante Alighieri – Alezio
Dal Porrajmos – il genocidio dei rom e dei sinti – fino a oggi.
Da un oscuro, terribile momento della nostra storia, attraverso la testimonianza di chi conosce profondamente la comunità zigana, perché le appartiene, a una lettura sociologica dei giorni nostri, con uno studio sui campi rom del Salento e i sempre più frequenti episodi di intolleranza.
Eva Rizzin è una donna di origine sinta, ricercatrice e attivista. Si impegna con passione contro la discriminazione e la violazione dei diritti del suo popolo. È responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale sull’Antiziganismo, presso il Centro di Ricerche Etnografiche e di Antropologia applicata “Francesca Cappelletto” (CREAa) dell’Università di Verona.
Antonio Ciniero insegna Sociologia delle Migrazioni presso l’Università del Salento e in numerosi corsi di formazione. Ha collaborato con l’ISTAT e tra le altre cose si occupa di esclusione sociale, con particolare riferimento ai gruppi rom.
Da un oscuro, terribile momento della nostra storia, attraverso la testimonianza di chi conosce profondamente la comunità zigana, perché le appartiene, a una lettura sociologica dei giorni nostri, con uno studio sui campi rom del Salento e i sempre più frequenti episodi di intolleranza.
Eva Rizzin è una donna di origine sinta, ricercatrice e attivista. Si impegna con passione contro la discriminazione e la violazione dei diritti del suo popolo. È responsabile scientifico dell’Osservatorio Nazionale sull’Antiziganismo, presso il Centro di Ricerche Etnografiche e di Antropologia applicata “Francesca Cappelletto” (CREAa) dell’Università di Verona.
Antonio Ciniero insegna Sociologia delle Migrazioni presso l’Università del Salento e in numerosi corsi di formazione. Ha collaborato con l’ISTAT e tra le altre cose si occupa di esclusione sociale, con particolare riferimento ai gruppi rom.
Contributo musicale di Donatello Pisanello all’organetto.
La memoria è come il mare: può restituire brandelli di rottami a distanza di anni. (Primo Levi)